Biosfera
Le condizioni chimico-fisiche presenti sulla terra non erano adatte alla sopravvivenza degli organismi viventi.
La prima cellula vivente prese forma più di 3,5 miliardi di anni fa.
L’atmosfera terrestre primordiale risultava formata da vari gas simili a quelli che ancora oggi fuoriescono dai vulcani e priva di ossigeno.
La mancanza di O2 fu una delle condizioni favorevoli alla formazione delle prime cellule.
Dalle spaccature della crosta continentale e oceanica uscivano lava gas e vapore acqueo che condensandosi in pioggia formò i primi oceani primitivi.
Le radiazioni ultraviolette del sole e i fulmini colpivano le molecole gassose dell’atmosfera provocandone la rottura e successivamente si ricompongono formando molecole diverse fino alla comparsa di composti di tipo organico. I più grossi ricadevano nei mari andando a costituire il brodo primordiale.
In assenza di ossigeno queste si aggregavano a formare piccole sferule, chiamate coacervati delimitate da una membrana esterna contente brodo primordiale.
I primi esseri viventi furono organismi unicellulari procarioti simili ai batteri.
Con la fotosintesi clorofilliana l’acqua e l’aria si arricchiscono di ossigeno e con la respirazione cellulare per estrarre energia dalle molecole organiche.
A partire da circa 1,2 miliardi di anni fa presero vita in mare gli organismi unicellulari eucarioti dotati di una cellula più complessa.
La simbiosi è quando la cellula procariote fornisce cibo al batterio il quale consente al procariote di vivere in assenza di ossigeno.
I mitocondri sono organuli cellulari addetti alla respirazione cellulari.
La cellula eucariota eterotrofa è tipica di organismi animale mentre la cellula eucariota autotrofa è tipica degli organismi vegetali.
I cloroplasti derivano dalla specializzazione del batterio fotosintetico e sono organuli cellulari responsabili della fotosintesi clorofilliana.
La riproduzione sessuata favorì la diversificazione di forme di vita che si manifesto nel paleozoico.
I fossili di Ediacara risalgono a circa 700 milioni di anni fa.
Circa 500 milioni di anni fa nel cambriano presero vita i trilobiti, crostacei dotati di una corazza suddivisa in tre parti.
Nel cambriano cera la pikaia, dotato di notocorda (abbozzo di colonna vertebrale).
Dopo la pikaia si sono evoluti i pesci primitivi risalenti a 400 milioni di anni fa come gli ostracodermi e i placodermi.
Le prime piante terrestri dotate di un sistema di vasi conduttori e di filamenti che fungevano da radici furono le psilofitali.
Ad esse subentrarono le felci.
L’anello di transizione tra le alghe acquatiche e le piante terrestri fu rappresentato dai muschi.
La presenza di una parete rigida di rivestimento delle cellule consentì il sostegno e lo sviluppo verticale, la formazione di radici garantì l’approvvigionamento di acqua e sali minerali e la superficie estesa delle foglie permise la cattura della luce per la fotosintesi.
Un sistema di vasi conduttori del tronco permise il trasporto di acqua e sostanze nutrienti.
La riproduzione delle prime piante terrestri era ancora affidata all’acqua.
I tetrapodi erano animali dotati di 4 zampe capaci di camminare.
Gli anfibi furono i primi animali tetrapodi. Le uova dovevano essere deposte in acqua.
I rettili riuscirono ad uscire dall’acqua dominando tutto il mesozoico. Le loro uova erano dotate di un guscio rigido permeabile ai gas e impermeabile all’acqua.
Alla fine del giurassico si differenziarono prima gli uccelli e circa 80-100 milioni di anni fa i primi mammiferi.
Nel corso del mesozoico cerano le gimnosperme (piante senza fiori) e le angiosperme (coi fiori).
Entrambe i tipi di fiori possedevano i semi.
La comparsa dei fiori favorì la diffusione degli insetti impollinatori.
Circa 65 milioni di anni fa (fine mesozoico) ci fu una grave crisi biologica.
Dai mammiferi ovipari, come i monotremi , si passò ai marsupiali.
I mammiferi placentati erano in grado di far sviluppare l’embrione all’interno del corpo materno nutrendolo attraverso la placenta.
Mammiferi erbivori maturarono una serie di contromisure.
I climi più freddi e asciutti verso la fine del paleogene( circa 30 milioni di anni fa) favorì la diffusione di savane erbose,in cui si adattarono ungulati da pascolo ( rinoceronti,cammelli,bovidi,cavalli ).
I primi primati conosciuti ( scimmia ) 60 milioni di anni fa.
Gli ominidi nacquero circa 6 milioni di anni fa.
3 milioni di anni fa trovarono i resti del australopithecus afarensis in africa orientale ed era eretto.
Intorno a 2,5 milioni di anni fa comparve l’homo habilis capace di costruire strumenti per difendersi e per cacciare.
Circa 1,5 milioni di anni fa comparve l’homo erectus che conosceva l’uso del fuoco ed effettuò le prime migrazioni.
Intorno ai 300 mila anni fa comparve l’homo sapiens e poi l’homo sapiens sapiens.
L’homo sapiens arrivò in Europa circa 40 mila anni fa, e in Oceania e in America 10 mila anni fa.
Abbandonò la caccia e la raccolta per dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento e imparò a vivere in modo sedentario.
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